Non appena salito al trono, Enrico V comincia a preparare l'attacco per invadere la Francia.
Propone
a Carlo VI il matrimonio con sua figlia Caterina e nel frattempo si
muove anche in un ambito diverso. Difatti nell'estate precedente ha
tentato di stabilire un’alleanza militare con il Duca di Borgogna,
alleanza che però è andata fallita.
In
ogni caso, Enrico si prepara alla guerra. Fa sequestrare navi senza
curarsi della loro nazionalità per l'attraversamento della Manica e
raccoglie 2500 uomini d'arme e 800 arcieri. Tenendo conto che ogni
"lancia" implicava la presenza di 2 o 4 cavalli per gli uomini d'arme e
per i loro servitori (oltre ai destrieri di più della metà degli
arcieri), al di là della Manica c’è da trasferire la bellezza di più di
10.000 cavalli. La flotta molto probabilmente ammonta a 300
imbarcazioni, una somma quindi di tutto rispetto.
Alla
rottura definitiva dei negoziati, Enrico raduna la flotta a
Southampthon in luglio e nel giro di 1 o 2 giorni arriva all'estuario
della Senna dove decide di penetrare in Francia attraverso Harfleur e
ridurla come Calais.
Sulla
mappa potete vedere tutto il tragitto degli Inglesi e il seguente
inseguimento dei Francesi fino alla famosa battaglia di Agincourt che
viene minuziosamente descritta nel libro da cui ho tratto queste
preziose informazioni.
Questa
battaglia si rivela una rovina per i Francesi sia per il loro carente
tatticismo sia per la guida dell'esercito insufficiente e insicura.
Anche
se gli Inglesi sono in numero molto inferiore riescono a sconfiggere
gli avversari, proprio grazie a questi problemi. Tutto merito dei suoi
famosi arcieri a cavallo e no.
Il campo di battaglia è sostanzialmente un campo arato e con zolle rivoltate (vedi foto).
Questa
battaglia che ho voluto rappresentare con un diorama con soldatini in
resina la cui scala è 1/72, ha richiesto un bel po’ di tempo ed è
composta da quasi 60 figurini, alcuni dei quali riportano le esatte
insegne araldiche di quello scontro per ambo le parti. Ovviamente è uno
scorcio della battaglia e potete identificare anche gli arcieri Inglesi e
i balestrieri.
Io mi sono divertito molto. Spero vi piaccia il mio lavoro.
A presto!
Fonti: Agincourt 1415, edizioni del Prado.
In caso di informazioni, rivolgetevi senza impegno a davidesimeoni64 at gmail.com
When
Henry V mounts the throne, he starts pave the path to invade the
France. He suggests Charles VI to wed his daughter Catherine, and in the
meanwhile he moves in different fields. Actually, in the previous
summer he tried to make a military alliance with the Duke of Burgundy,
but unfortunately that alliance failed.
Anyway,
Henry gets prepared for the war. He sequestrates ships no matter the
nationality is in order to sail the English Channel, and raises up 2500
men-at-arms and 800 bowmen. As each “spear” needed 2 or 4 horses for the
men-at-arms and for their servants (as well as the horses of more than
half of the bowmen), he has to move beyond the Channel more than 10.000
horses. Possibly the fleet amounts to 300 ships, a considerable number.
When
negotiate talks end, Henry settles up his fleet in Southampton in July,
and in a couple of days he reaches the estuary of the Seine where he
decides to go through France by Harfleur, and get it like he did with
Calais.
You
can see in the map the Englishmen route, and the relative pursuit of
Frenchmen up to the well-known battle of Agincourt, perfectly described
in the book where I took my info.
This battle is a defeat for France, because of its lack of chicanery and its guide of the Army not sufficient and insecure.
Even
if Englishmen are less, they can beat the foes because of France’s
problems. And it’s only thanks to their horse-bowmen, and simple bowmen.
The battlefield is a ploughed field with turned clods.
The
battle I wanted to recreate with my diorama made of resin soldiers in
1:72 scale took me a lot of time to make it. It is made of nearly 60
carvings, whereof some have the same coat of arms of both parts. Of
course, it is just a sketch of the battle, and you can see English
bowmen and loopholes too.
I had a ball in making it. Hope you love it.
Source: Agincourt 1415, edizioni del Prado.
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